Alcuni concetti

I tre principi dell'AT

1. ESSERE OK

Ognuno è degno di essere amato, ha potenzialità di crescita e di auto-realizzazione. Ogni persona nasce dotata di risorse, valore e dignità. In quest’ottica il problema presentato dal paziente viene considerato come un blocco nel suo naturale processo di crescita personale. Berne diceva “Ciascun essere umano nasce principe o principessa; poi le prime esperienze convincono alcun di essi di essere dei ranocchi. Date queste premesse esistono due tipi di obiettivi terapeutici. Il primo è ottenere una cosa chiamata “miglioramento” o “progresso”, il che significa far stare meglio il ranocchio; il secondo tende al curare o guarire che significa togliersi la pelle del ranocchio per riprendere lo sviluppo interrotto del principe o della principessa.” (Berne, 1966).

2. DECISIONALITÀ

L’essere umano è un soggetto responsabile che produce “decisioni”. Nell’infanzia ognuno decide il proprio destino ed impara comportamenti, pensieri e sentimenti specifici. Al momento delle loro elaborazioni tali decisioni si presentano come soluzioni ottimali in rapporto agli inconvenienti reali, tuttavia in seguito possono rivelarsi “limitanti” o “disfunzionali”. Fortunatamente, ogni essere umano ha il potere di modificarle, formulando nuove decisioni più in linea con i desideri attuali.

3. CONTRATTUALITÀ

La relazione terapeutica che si instaura è di tipo contrattuale, tesa a coinvolgere attivamente il paziente. Insieme si concordano obiettivi e mezzi con cui raggiungere il cambiamento desiderato. È una relazione OK/OK che comprende da entrambe le parti apertura, chiarezza e sincerità e in cui ciascuno contribuisce con le proprie specifiche competenze.

Gli stati dell'Io

Eric Berne considerava la personalità di un individuo costituita da tre Stati dell’Io intesi come “un insieme coerente di pensieri, emozioni, comportamenti”.

Lo stato dell’Io Genitore è una raccolta di pensieri, emozioni, comportamenti appresi dai genitori o altre figure significative. Lo stato dell’Io Adulto contiene pensieri, emozioni, comportamenti adatti a elaborare l’esperienza e fornire una risposta nel qui e ora. Lo stato dell’Io Bambino è un insieme pensieri, emozioni, comportamenti che erano utilizzati dalla persona nell’infanzia.

I tre Stati dell’Io sono attraversati da una forza energetica. In condizioni di benessere e salute essi si trovano in equilibrio dinamico, hanno dei confini definiti ma permeabili, attraverso cui l’energia può spostarsi. La persona sana è quindi in grado di investire energeticamente lo Stato dell’Io più utile in una determinata situazione scegliendo come comportarsi.

In una condizione di disequilibrio, invece, i confini sono meno definiti e può esserci una contaminazione tra due o tutti e tre gli stati dell’Io oppure l’esclusione di uno dei tre. In termini energetici questo significa che una certa quantità di energia rimane legata a uno o due stati, con una conseguente riduzione dell’energia libera che la persona può investire nello Stato dell’Io più adatto a quel particolare momento.

Stato dell'Io Genitore
Stato dell'Io Adulto
Stato dell'Io Bambino

Lo scopo di un percorso psicologico è rendere la persona consapevole delle sue contaminazioni al fine di riacquisire la capacità di dirigere liberamente l’energia potendo quindi agire e affrontare le diverse situazioni con il pieno delle sue potenzialità e non più sulla base di modalità apprese nell’infanzia.

Gli stati dell'Io

Eric Berne considerava la personalità di un individuo costituita da tre Stati dell’Io intesi come “un insieme coerente di pensieri, emozioni, comportamenti”.

Lo stato dell’Io Genitore è una raccolta di pensieri, emozioni, comportamenti appresi dai genitori o altre figure significative. Lo stato dell’Io Adulto contiene pensieri, emozioni, comportamenti adatti a elaborare l’esperienza e fornire una risposta nel qui e ora. Lo stato dell’Io Bambino è un insieme pensieri, emozioni, comportamenti che erano utilizzati dalla persona nell’infanzia.

Stato dell'Io Genitore
Stato dell'Io Adulto
Stato dell'Io Bambino

I tre Stati dell’Io sono attraversati da una forza energetica. In condizioni di benessere e salute essi si trovano in equilibrio dinamico, hanno dei confini definiti ma permeabili, attraverso cui l’energia può spostarsi. La persona sana è quindi in grado di investire energeticamente lo Stato dell’Io più utile in una determinata situazione scegliendo come comportarsi.

In una condizione di disequilibrio, invece, i confini sono meno definiti e può esserci una contaminazione tra due o tutti e tre gli stati dell’Io oppure l’esclusione di uno dei tre. In termini energetici questo significa che una certa quantità di energia rimane legata a uno o due stati, con una conseguente riduzione dell’energia libera che la persona può investire nello Stato dell’Io più adatto a quel particolare momento.

Lo scopo di un percorso psicologico è rendere la persona consapevole delle sue contaminazioni al fine di riacquisire la capacità di dirigere liberamente l’energia potendo quindi agire e affrontare le diverse situazioni con il pieno delle sue potenzialità e non più sulla base di modalità apprese nell’infanzia.

Il Copione

Il copione viene definito da Berne come “un piano di vita basato su una decisione presa nell’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli eventi successivi e che culmina in una scelta decisiva”. La persona sceglie ciò che appare più utile e funzionale in quel momento. In seguito, nel corso della vita, le strategie scelte vengono riproposte ripetutamente e anche se talvolta si rivelano inefficaci e causa di sofferenza.

Può divenire pertanto opportuno modificare alcuni aspetti del copione, prendendo nuove decisioni basate sui bisogni e desideri attuali della persona.

I Giochi

Il concetto di gioco è utilizzato da Berne per indicare le modalità relazionali ripetitive che inconsapevolmente le persone mettono in atto per confermarsi convinzioni su di sé e sugli altri, quindi più in generale per portare avanti il proprio copione, per seppur disfunzionale. Quando succede di pensare “succede sempre la stessa cosa”, “va sempre a finire così” probabilmente è avvenuto un gioco.

Il Copione

Il copione viene definito da Berne come “un piano di vita basato su una decisione presa nell’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli eventi successivi e che culmina in una scelta decisiva”. La persona sceglie ciò che appare più utile e funzionale in quel momento. In seguito, nel corso della vita, le strategie scelte vengono riproposte ripetutamente e anche se talvolta si rivelano inefficaci e causa di sofferenza.

Può divenire pertanto opportuno modificare alcuni aspetti del copione, prendendo nuove decisioni basate sui bisogni e desideri attuali della persona.

I Giochi

Il concetto di gioco è utilizzato da Berne per indicare le modalità relazionali ripetitive che inconsapevolmente le persone mettono in atto per confermarsi convinzioni su di sé e sugli altri, quindi più in generale per portare avanti il proprio copione, per seppur disfunzionale. Quando succede di pensare “succede sempre la stessa cosa”, “va sempre a finire così” probabilmente è avvenuto un gioco.

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