In questo articolo continuiamo a parlare del disturbo depressivo e in particolar modo di depressione e relazioni interpersonali; nei due articoli precedenti abbiamo visto le caratteristiche principali di questo quadro psicopatologico e i processi di pensiero disfunzionale che sono coinvolti. Ma in che modo la depressione influenza le relazioni con gli altri? E viceversa, in che modo difficoltà nelle relazioni sono legate alla depressione? Vedremo come i problemi relazionali possono essere causa, conseguenza e fattore di mantenimento di un disturbo depressivo.
Problemi nelle relazioni interpersonali come conseguenza della depressione
Le difficoltà interpersonali sono una caratteristica di un vasto spettro di disturbi psicologici, tra cui la depressione. I sintomi tipici della depressione, come l’umore basso, la perdita di interessi e desiderio, la scarsa energia, si riflettono nella vita sociale della persona portando a un progressivo isolamento e ritiro sociale.
Il decorso della depressione a livello interpersonale potrebbe essere visto come un circolo vizioso: una volta che la persona inizia a sentirsi depressa perde interesse nella propria vita sociale e diventa sempre meno coinvolta nelle relazioni con gli altri. Questo contribuisce a ridurre la stima di sé e il senso di efficacia personale, accrescendo quindi i vissuti negativi.
Ma non solo! L’atteggiamento distaccato, ritirato e spesso ostile della persona con depressione molte volte genera negli altri una risposta di allontanamento. Può capitare infatti che l’interessamento degli altri diminuisca proprio nel momento in cui chi soffre di depressione avrebbe più bisogno di prossimità e supporto. Chi soffre di depressione tende ad avere un’immagine negativa di sè, come di una persona di scarso valore e poco meritevole. Questo si lega alla convinzione che si verrà rifiutati dagli altri per le proprie caratteristiche e che quel rifiuto sia ragionevole. Il progressivo allontanamento degli altri tramuta quest’aspettativa in esperienza reale rinforzando l’idea di essere sbagliati, inadeguati, non apprezzabili…”Lo sapevo, non vado bene e gli altri non mi vogliono”. Addirittura si può arrivare a pensare che mantenere le distanze sia protettivo per gli altri: “Meglio che mi stiano lontano, io attiro sfighe e disgrazie”.
Il meccanismo appena descritto trasforma, nelle persone con un disturbo depressivo, il bisogno di vicinanza e supporto in un atteggiamento di evitamento e ritiro dalle relazioni,
Problemi nelle relazioni interpersonali come causa della depressione
Nelle storie di vita delle persone depresse sono comuni esperienze relazionali di perdita, di umiliazione, di abbandono. Tali esperienze sembrano inoltre essere un fattore precipitante per l’insorgenza della depressione; lo sviluppo di un disturbo depressivo è infatti spesso successivo a eventi di perdita come lutti, separazioni, perdita del lavoro, allontanamenti.
Anche la mancanza di supporto sociale è stata largamente correlata con il rischio di sviluppare una depressione. Persone con poche relazioni interpersonali si sentono più sole, prive di sostegno e possono sperimentare maggiormente vissuti e pensieri negativi. Al contrario, livelli più alti di supporto sociale sono un fattore di protezione rispetto all’insorgenza di un disturbo depressivo e, in individui depressi, potrebbero essere predittivi della guarigione (Marroquin, 2011)
Problemi nelle relazioni interpersonali come fattore di mantenimento della depressione
Depressione e problemi relazionali si rinforzano a vicenda. La tristezza, il sentimento di vuoto, l’apatia portano ad un abbandono della vita sociale, a sua volta il ritiro sociale aumenta i vissuti depressivi.
L’assenza di relazioni sociali fa si che la persona che soffre di depressione si chiuda sempre di più in se stessa, nelle proprie ruminazioni, nel proprio mondo povero e pessimistico, senza possibilità di stimoli nuovi, visioni alternative e spunti positivi.
Si pensi anche a come le persone con depressione si mostrano agli altri. Spesso hanno un’alterazione del tono, del volume e dell’intonazione della voce, evitano il contatto degli occhi e hanno un’espressività facciale abbastanza ridotta. In più, il contenuto delle loro conversazioni è povero e prevalentemente centrato su tematiche negative e pessimistiche. E che impatto può avere questo sugli altri? Gli interlocutori potrebbero adeguarsi allo stile conversazionale depressivo andando a rinforzare le convinzioni negative, oppure alcuni potrebbero evitare l’interazione, rinforzando i sentimenti di isolamento e rifiuto.
Conclusioni: relazioni sociali positive possono risolvere la depressione?
Sembrerebbe che le relazioni sociali riescano a migliorare l’emotività della persona depressa: esperienze piacevoli forniscono all’individuo stimoli positivi e carezze. Gli amici e i familiari potrebbero inoltre fornire una visione meno negativa di una data situazione, influenzando l’umore in modo positivo e generando un senso di speranza. Ancora, interazioni piacevoli distolgono l’individuo dalle ruminazioni e dai pensieri negativi, con un effetto benefico sull’umore. Sostanzialmente evitando il contatto sociale si perdono molte esperienze positive che potrebbero aiutare a ridurre i vissuti depressivi.
Ricordiamo però che se è presente un disturbo depressivo non basteranno delle interazioni piacevoli per risolvere il problema. Si tratta di un disturbo serio e complesso, che si può curare ma solo con l’aiuto di un professionista.
Mantenere vive le proprie relazioni, specie quelle con i familiari e gli amici fidati, può però essere importante per non incrementare ulteriormente i vissuti negativi ed è un ottimo punto di partenza per riprendere in mano la propria vita e uscire da un disturbo depressivo. È bene relazionarsi con coloro che mettono a proprio agio e con cui ci si sente liberi di essere se stessi, senza sforzarsi. Sarà più facile se sanno il periodo difficile che si sta vivendo, in modo da poter essere compresi meglio e da far rispettare i propri tempi e i propri modi. Con loro si potranno esprimere delle richieste per avere un aiuto più in linea con ciò di cui si ha bisogno.
Per avere un aiuto professionale e uscire dalla depressione in modo definitivo contattami.
Giulia Branciforti Psicologa