Il termine EMDR, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, indica un metodo terapeutico utilizzato per il trattamento di molteplici disturbi legati sia a singoli eventi traumatici che a esperienze comuni emotivamente stressanti.
Il lavoro con l’EMDR si focalizza sul ricordo di esperienze traumatiche. Anche se l’evento è accaduto nel passato e si è concluso, il suo ricordo può ripresentarsi nel presente causando sofferenza e disagio alla persona. E’ attraverso il ricordo che il passato influenza il presente.
“Penso che quest’uomo stia soffrendo a causa dei suoi ricordi” Freud
Nonostante si tratti di un approccio sviluppato recentemente, si tratta di uno dei metodi con maggiori evidenze scientifiche. In questi anni sono state redatte moltissime pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie incluse la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto, i sintomi somatici e lo rendono il metodo d’elezione per il Disturbo Post-Traumatico da Stress (per approfondimenti visita il sito EMDR Italia).
Cosa è il trauma psicologico?
La parola trauma deriva dal greco e vuol dire “ferita”. Il trauma psicologico, dunque, può essere definito come una “ferita dell’anima” o “ferita del sé”, come qualcosa che genera una frattura nella storia di vita della persona con conseguenze negative sul suo futuro.
In letteratura si distingue tra traumi T e traumi t. I traumi T sono eventi che portano alla morte o che minacciano la sopravvivenza propria o delle persone care, come catastrofi naturali, incidenti, malattie, violenze. Si tratta di singoli eventi, fortunatamente rari e isolati nella vita della persona. I “piccoli traumi” o traumi t si riferiscono invece a esperienze relazionali soggettivamente disturbanti. Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni disfunzionali con delle persone significative durante l’infanzia. Tali esperienze sono spesso ripetute nel tempo e proprio per questo diventano traumatiche.
Entrambi i tipi di traumi possono essere trattati con l’EMDR, favorendo una progressiva elaborazione dell’esperienza.
Quali conseguenze provoca un trauma?
L’aver vissuto un evento traumatico porta a conseguenze che possono essere riscontrabili non solo a livello emotivo, ma lasciano il segno anche nel corpo. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che le persone che hanno vissuto traumi importanti nel corso della vita portano i segni anche a livello cerebrale, mostrando ad esempio un volume ridotto dell’ippocampo e dell’amigdala, e un maggior livello di attivazione fisiologica.
Si può soffrire a causa di un evento traumatico anche a distanza di molto tempo. Sensazioni negative, angosce, pensieri e immagini intrusive, problemi di sonno e concentrazione sono alcuni tra i principali sintomi che indicano che l’evento non è stato elaborato in modo adeguato.
Si possono riscontrare anche modificazioni comportamentali e nelle abitudini di vita, con effetti negativi sulla vita personale, relazionale, professionale.
Come funziona il metodo EMDR
Il metodo EMDR si basa sul modello AIP Adaptive Information Processing (Shapiro, 1995) secondo cui l’uomo è dotato di un sistema innato di elaborazione delle informazioni per cui stimoli sensoriali, pensieri e emozioni vengono legati tra loro formando un ricordo integrato che sarà inserito nei cassetti della memoria.
Quando le esperienze sono di natura traumatica o particolarmente stressante questo processo subisce un arresto. Il risultato è un’elaborazione parziale, incompleta. Si forma un ricordo che rimane distaccato dalla già presente rete di memorie e conserva pensieri negativi, emozioni e sensazioni fisiche intense sperimentate al momento dell’evento. Si tratta di un ricordo traumatico che spesso, anche a distanza di tempo, porta allo sviluppo di sintomi psicopatologici.
Il lavoro con l’EMDR, attraverso stimolazioni oculari bilaterali effettuate dal terapeuta, si propone di sbloccare il naturale processo di elaborazione dell’informazione favorendo un’elaborazione adeguata e completa del ricordo dell’esperienza traumatica. In seguito al lavoro con l’EMDR l’individuo percepirà il ricordo con maggior distacco, potrà modificare i pensieri negativi su di sé incorporando emozioni adeguate alla situazione ed eliminando le sensazioni fisiche disturbanti. L’individuo ricorderà ancora l’evento negativo ma sentirà che esso appartiene al passato e il contenuto sarà integrato in una prospettiva Adulta. Questo porterà ad una riduzione della sintomatologia presentata inizialmente.
Il processo avviene in modo quasi completamente spontaneo, il terapeuta interviene solo con pochissimi input in modo da non interferire con il lavoro di elaborazione che l’individuo svolge autonomamente e permettendo quindi questo processo di autoguarigione. Tuttavia, il terapeuta rimane sempre a fianco della persona ponendosi da guida stabile e affettiva in questo viaggio che può passare attraverso il ricordo di esperienze talvolta dolorose ed emotivamente toccanti.
Il metodo EMDR nel percorso terapeutico
Il lavoro con l’EMDR si inserisce all’interno di un percorso psicoterapeutico individualizzato, a seconda della storia, delle caratteristiche e dei bisogni della persona.
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