Il viaggio alla scoperta di sè

Estate è in genere sinonimo di vacanza e quindi di viaggi. Quest’anno in molti dovranno rinunciare ai viaggi programmati o desiderati a causa dell’emergenza sanitaria che sta mettendo sottosopra tutto il mondo. C’è però un viaggio che è sempre possibile intraprendere e a cui non si dovrebbe mai rinunciare…il viaggio alla scoperta di sè.

Il viaggio alla scoperta di sè: nuove possibilità

“Non possiamo cambiare neppure una virgola del nostro passato, né cancellare i danni che ci furono inflitti nell’infanzia. Possiamo però cambiare noi stessi, “riparare i guasti”, riacquisire la nostra integrità perduta. Possiamo fare questo nel momento in cui decidiamo di osservare più da vicino le conoscenze che riguardano gli eventi passati e che sono memorizzati nel nostro corpo, per accostarle alla nostra coscienza. Si tratta indubbiamente di una strada impervia, ma in molti casi ci offre infine la possibilità di abbandonare la prigione invisibile dell’infanzia e di trasformaci, da vittime inconsapevoli del passato, in individui responsabili che conoscono la propria storia e hanno imparato a convivere con essa.” Queste le parole di Alice Miller, psicoterapeuta e saggista, nelle prime pagine del suo libroIl dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sè”, per sottolineare l’importanza di conoscere profondamente la propria storia.

L’autrice continua così “La maggior parte delle persone non vogliono sapere nulla della propria storia e perciò non sanno neppure di esserne in fondo continuamente influenzati, poiché vivono nella propria situazione infantile, irrisolta e rimossa. Non sanno di temere e di evitare pericoli che una volta erano reali, ma che ormai da tempo non lo sono più. Sono mossi da ricordi inconsci e da sentimenti e bisogni rimossi i quali, finchè restano inconsci e non vengono chiariti, spesso determinano […] tutto ciò che essi fanno o non fanno”.

Il viaggio alla scoperta di sè consente di conoscere la propria storia e giungere alla propria personale verità, mostrando quegli avvenimenti e quelle dinamiche arcaiche che influenzano, anche profondamente, la vita di oggi. Questo processo dona nuove consapevolezze e libertà.

Il viaggio alla scoperta di sè in analisi transazionale

Berne, fondatore dell’approccio teorico dell’analisi transazionale, sosteneva che il viaggio alla scoperta di sè, possibile grazie a un percorso di psicoterapia, consente l’uscita dal copione. Il copione è “il piano di vita di ciascun individuo, basato su una decisione presa nell’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli avvenimenti successivi, e che culmina in una scelta decisiva” (Berne, 2011). Questo significa che ogni bambino, condizionato dagli eventi che vive e dai messaggi ricevuti dai genitori prende delle decisioni che rappresentano il modo migliore, lì e allora, di fronteggiare la realtà e mantenere la relazione con i propri adulti di riferimento. Alcuni esempi di decisioni sono “Nella mia vita cercherò sempre di aiutare gli altri, così loro mi vorranno bene”, “Le persone sono cattive, non mi fiderò mai di nessuno”, “Lavorerò sempre sodo, anche a discapito del mio tempo libero, come faceva mio padre”. Le decisioni prese influenzeranno tutta la vita successiva.

Attraverso la psicoterapia, che consente di effettuare un viaggio alla scoperta delle decisioni prese e del modo in cui ancora oggi esse intervengono nella quotidianità, è possibile ri-decidere. Questo consente quindi di uscire dal piano di vita infantile, il copione, e raggiungere l’autonomia. La condizione di autonomia è caratterizzata da consapevolezza, spontaneità e intimità relazionale e consiste, pertanto, nella possibilità di vivere una vita libera dai condizionamenti infantili e maggiormente in linea con i bisogni e di desideri attuali.

Iniziare un viaggio alla scoperta di sè

Ti capita di dire “Mi succede sempre la stessa cosa!”, oppure “Vorrei tanto riuscire a fare…ma non ci riesco”, o ancora “Una volta non ero così…”?

Ricordati, ogni persona possiede dentro di sé le risorse e le potenzialità per realizzarsi al meglio e per raggiungere il benessere. Tutte le difficoltà e gli impedimenti a questo fine sono frutto degli eventi passati e te ne puoi liberare.

Ciascun essere umano nasce principe o principessa; poi le prime esperienze convincono alcuni di essi di essere dei ranocchi. Date queste premesse esistono due tipi di obiettivi terapeutici. Il primo è ottenere una cosa chiamata “miglioramento” o “progresso”, il che significa far stare meglio il ranocchio; il secondo tende al curare o guarire che significa togliersi la pelle del ranocchio per riprendere lo sviluppo interrotto del principe o della principessa.” (Berne, 1966).

Contattami per cominciare il viaggio alla scoperta di te!

 

Giulia Branciforti – Psicologa

 

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