Il senso di colpa è un’emozione che si rivolge a se stessi in seguito ad una valutazione negativa del proprio comportamento e delle sue conseguenze reali o presunte. Per alcuni è un sentimento molto frequente che limita la spontaneità e la serenità personale. Può protrarsi anche per anni diventando un macigno sulle spalle di chi lo vive. In questi casi, oltre a essere inutile, alimenta critiche e vissuti negativi. Come fare per liberarsi dal senso di colpa?
Come origina il senso di colpa
Il senso di colpa rientra tra quelle che sono definite emozioni sociali. A differenza di rabbia, paura, tristezza e gioia che sono presenti alla nascita, esse compaiono intorno ai 18 mesi, in seguito all’acquisizione di norme sociali e morali. Sono legate alla socializzazione e alle richieste del contesto familiare e culturale e richiedono la presenza di capacità cognitive di valutazione di sé, degli altri e delle aspettative. Per sentirsi in colpa il bambino deve comprendere di aver commesso un’azione disapprovata dall’adulto, ed essere per questo rimproverato dai genitori, prima, e da se stesso, poi. Con il tempo il bambino si crea un proprio giudice interno volto a valutare i suoi pensieri e comportamenti rispetto a determinati standard morali, etici e al proprio sistema di valori. Questo corrisponde a quello che in analisi transazionale è definito Genitore, o che Freud chiamava Super-Io.
Come agisce il senso di colpa
Il senso di colpa può intervenire in diversi modi.
In seguito ad azioni ritenute inopportune, sbagliate o dannose. In questo caso l’attenzione è rivolta al passato, in un continuo ripensare a come si sarebbe potuto comportarsi diversamente. Si può sentirsi in colpa per aver causato un incidente, per aver mangiato troppo, per aver detto una cosa in modo scortese. Persone che tendono a provare frequentemente senso di colpa vivono in un costante rimuginio che genera un vissuto negativo che influenza la vita sociale e relazionale.
Condizionando le scelte dell’individuo. L’azione da mettere in atto è decisa in modo da non provare un senso di colpa successivamente. In quest’ultimo caso l’emozione interviene prima del verificarsi della situazione e l’attenzione è rivolta al futuro. Ad esempio scegliere di accettare quell’invito a cena altrimenti si proverebbe senso di colpa a procurare un dispiacere all’amico.
Talvolta può capitare anche che in seguito a comportamenti ritenuti rimproverevoli la persona non provi senso di colpa e per questo si critichi. Come se sentirsi o meno in colpa determini se una persona è buona o cattiva, è degna o indegna.
Insomma liberarsi dal senso di colpa può essere davvero difficile, come ci ricorda questa frase di Stephen Hawking: La capacità umana di provare senso di colpa è tale che le persone riescono sempre a trovare il modo di incolpare se stesse.
Quando il senso di colpa è utile
Ogniqualvolta il proprio comportamento, involontariamente o in modo volontario, ha causato un danno, un problema, una sofferenza ad altri, sentirsi in colpa non solo è appropriato, ma è utile. È come un campanello d’allarme da parte del nostro giudice interno, una sorta di richiamo all’ordine. Un segnale che ci consente di renderci conto dell’accaduto e ci spinge a fare qualcosa per rimediare. Questa è la funzione adattiva del senso di colpa: favorire che l’individuo si comporti in modo corretto, in linea con le norme sociali e culturali e in modo da non causare un danno ad altri, e, se questo accade, porvi rimedio. Si tratta pertanto di un’importantissima funzione sociale che consente di agire nel rispetto degli altri e della collettività. Consente inoltre di imparare dai propri errori, di mettersi in discussione e quindi evolvere e migliorare.
Quando il senso di colpa non è funzionale
Il senso di colpa è disfunzionale innanzitutto quando è ingiustificato. Se la persona non ha fatto nulla di sbagliato o di scorretto, non ha causato nessun danno, non ha infranto nessuna regola il senso di colpa è inappropriato e dannoso. Si configura come un insieme di critiche e rimproveri rivolti a sé slegati da fatti reali. È l’azione di un giudice interno spietato, severo e punitivo.
Il senso di colpa non è di nessuna utilità anche nel caso in cui non è seguito da un comportamento riparativo. Riconosciuto l’errore la persona non fa nulla per rimediare ma continua a sentirsi in colpa, rimanendo intrappolata in un continuo tormento interno che provoca sofferenza, come a volersi autopunire per l’errore commesso.
Quando il senso di colpa non è appropriato e volto a rimediare la situazione il rischio è quello di una continua ruminazione, che può protrarsi anche per molto tempo, che aumenta i sentimenti negativi e la disistima di sé.
Come liberarsi dal senso di colpa
- La colpa può essere estinta attraverso quattro passi. Per prima cosa è necessario riconoscere la propria responsabilità e ammettere l’errore commesso. Secondo, va mostrato il proprio dispiacere attraverso le parole, l’espressione del volto, il tono di voce, i gesti. Dopodichè, è importante assumersi l’impegno a non agire più quel comportamento. Infine, va effettuato il risarcimento del danno che può essere economico, nel caso di danni materiali, oppure dimostrato attraverso azioni positive, concordate e negoziate con la persona interessata, volte a colmare il danno arrecato. Se tutti questi quattro aspetti sono stati considerati, il processo di espiazione della colpa è portato a termine. Non è più appropriato provare ulteriormente senso in colpa.
- Bilanciamento delle responsabilità. In una relazione la responsabilità è 50-50 e i comportamenti dell’uno e dell’altro si influenzano a vicenda. Alcune persone nella valutazione di ciò che accade tendono a ipervalutare il proprio contributo e non considerano, o sottovalutano, la responsabilità dell’altro. In questo caso sarà più facile sentirsi in colpa! È bene assumersi la responsabilità dei propri comportamenti, ma è altrettanto opportuno valutare in modo adeguato le azioni altrui.
- Parlane con l’altro. Soprattutto quando il senso di colpa interviene anticipatamente condizionando le proprie scelte può essere molto utile parlarne con la persona a cui si pensa di fare un torto. Un dialogo aperto e sincero consente di esprimere le proprie motivazioni e preoccupazioni e di trovare una soluzione che vada bene ad entrambi. Ne deriverà un alleggerimento a livello mentale ed emotivo prevenendo il fardello futuro del senso di colpa! Spesso quella che genera senso di colpa è invece una parte vitale e rispettosa di sé, che da importanza ai propri bisogni e desideri; chi ci ama sarà felice di vederci realizzati e sereni rispetto alle nostre scelte, liberi da colpe inopportune.
- Sei umano, puoi sbagliare! Riconoscere e contemplare la possibilità di sbagliare aiuta ad adottare un atteggiamento più comprensivo e compassionevole verso se stessi. Sbagliare è umano, è importante sapersi perdonare. Se ritieni di non poter commettere error e hai delle aspettative troppo alte nei tuoi confronti forse sarebbe meglio modificare il tuo giudice interno.
- Dai un significato al tuo comportamento. Se hai agito proprio così probabilmente in quel momento era la cosa migliore per te. Invece di rimproverarti e criticarti, comprendi le motivazioni che ti hanno portato a mettere in atto quel comportamenti, dando un significato a quello che hai fatto legato alla tua situazione di vita, ai tuoi pensieri e vissuti emotivi.
Conclusioni: liberarsi dal senso di colpa
Sentirsi in colpa è opportuno se è una spinta a mettersi in discussione e riconoscere le proprie responsabilità con il fine di attuare comportamenti riparativi e avviare un processo positivo di crescita personale. Altrimenti, se il senso di colpa genera critiche e duri rimproveri verso se stessi porta ad un blocco che impedisce di pensare ed agire. Questo riduce il benessere personale e compromette la qualità di vita.
Invece di sentirti in colpa o cercare delle scuse per delle azioni negative compiute in passato, incomincia ora ad agire positivamente.” Jim Morrison
Se ritieni di provare spesso senso di colpa, anche in modo ingiustificato e senza riuscire a liberartene, contattami: possiamo parlarne e trovare un modo per modificare questo atteggiamento critico verso di te e vivere una vita più leggera.