Meccanismi di pensiero disfunzionale che mantengono la depressione

Si possono individuare dei meccanismi di pensiero disfunzionale nella depressione che danno come risultato un’interpretazione degli eventi orientata alla negatività. Più le persone sono depresse, più queste distorsioni del pensiero diventano pregnanti e dominanti. Esse rappresentano un quadro di riferimento maladattivo, che interferisce sul funzionamento dell’individuo e con l’esame di realtà. Sono come delle lenti indossate dalla persona attraverso le quali la realtà appare problematica e tormentata.

Queste distorsioni derivano dalle convinzioni dell’individuo legate al sé, agli altri, al mondo, frutto di un pensiero cosiddetto “contaminato”.

Tali disturbi del pensiero risultano essere di estrema importanza, in quanto non solo sono caratterizzanti di una patologia depressiva ma sono di rinforzo alla depressione stessa. Sarà pertanto utile e importante modificare questi pensieri disfunzionali, promuovendo lo sviluppo di un pensiero più aderente alla realtà e rispettoso nei confronti dell’individuo stesso.

Alcuni esempi di meccanismi di pensiero disfunzionale che mantengono la depressione

Pensiero bianco o nero: interpretazione degli eventi come completamente buoni o completamente cattivi. Ad esempio se la persona commette un errore, lo interpreterà come la prova del suo essere un “fallimento”, un “incapace”.

Catastrofizzazione: vedere gli ostacoli, i problemi e gli errori significativamente peggiori di quanto non lo siano in realtà, svalutando al contempo la propria capacità di farvi fronte. Sono tipici pensieri del tipo “Non ce la farò mai”, “Non uscirò da questa situazione”.

Predizioni del futuro: l’individuo anticipa i risvolti spiacevoli degli eventi futuri, costruendosi degli scenari negativi su come evolveranno alcune situazioni. “Anche se il colloquio è andato bene, sicuramente non mi prenderanno”.

Lettura della mente: la persona fa delle assunzioni negative rispetto ai pensieri e alle motivazioni degli altri come “Lo hanno fatto apposta per darmi fastidio”, “A loro sto antipatico/a”. Potrebbero anche svalutare i riconoscimenti positivi inviati dagli altri sostenendo che hanno fatto quel complimento solo “per cortesia” o che il tono di voce era sarcastico.

Prendere le cose sul personale: interpretare le azioni e le cose dette dagli altri come riferite a sé, quindi si potrà sentirsi offesi, risentiti, irritati per gesti che non avevano a che fare con sè. Per esempio, un amico non lo vede per strada, l’individuo interpreterà questo evento come la prova che il suo amico lo ha ignorato.

Sovra-generalizzazione: modalità presente in chi è solito usare espressioni come “Va sempre tutto male”, “Nessuno mi capisce”, “Non riesco mai a fare qualcosa di buono”.

Iper-dettagliamento: la persona presta un’attenzione eccessiva e non necessaria ai dettagli.

Visione a tunnel: tendenza a prestare attenzione solo ad aspetti particolari di una situazione, nello specifico quelli negativi tralasciando quelli positivi.

Questi meccanismi di pensiero fanno si che la percezione del mondo avvenga attraverso una prospettiva pessimistica e negativa. Quindi tutti gli stimoli diventano dei potenziali rinforzi alle convinzioni negative dell’individuo, in un sistema che si auto-alimenta e rinforza il quadro depressivo. Così, giorno dopo giorno, i contrattempi della vita quotidiana, potranno trasformarsi in conferme di una visione negativa di sé, degli altri e del mondo attraverso pensieri come “A cosa serve provare, non otterrò mai ciò che voglio”, “Vedi, nessuno mi capisce e desidera stare con me”.

Modifica dei meccanismi di pensiero disfunzionale

Ti sei ritrovato in alcuni di questi esempi? Ti capita di utilizzare qualcuno di questi meccanismi di pensiero?

Non preoccuparti, sei sempre in tempo a correggerli e sostituirli con altri più funzionali e che possono farti stare meglio.

Il primo passo per modificare degli schemi di pensiero è esserne consapevoli.

“Il primo passo per la comprensione della realtà è prendere consapevolezza di come questa prenda forma nella nostra mente.” Stefano Nasetti

Quindi, quando ti accorgi di leggere la realtà con delle lenti negative, fermati e prova a cambiare i tuoi occhiali. All’inizio non sarà facile e richiederà uno sforzo, anche consistente da parte tua. In seguito alcuni consigli che potrebbero aiutarti.

  • Confrontati con altre persone: assumere pareri differenti riguardo la stessa situazione può aiutarti ad integrare la tua prospettiva con elementi nuovi che prima non riuscivi a vedere.
  • Difficilmente una situazione è solo negativa o solo positiva. Impegnati a trovare aspetti sia positivi che negativi negli eventi che vivi.
  • Concentrati sulle tue risorse e capacità, sicuramente ci sono! Ricordati di situazioni passate in cui te la sei cavata bene e sei stato soddisfatto/a del tuo modo di agire. Cosa ti ha aiutato in quel momento? Forse può esserti utile anche adesso.

Conclusioni

In questo articolo ho descritto alcuni dei meccanismi di pensiero disfunzionali che caratterizzano e rinforzano la depressione. Diventarne consapevole e impegnarsi attivamente per modificarli e sostituirli con pensieri meno critici e duri verso di sé, gli altri e il mondo può essere d’aiuto. Attenzione! Modificare dei pensieri disfunzionali non fa passare la depressione, può essere però il primo passo verso un cambiamento. Se soffri di depressione, chiedi aiuto.

Leggi l’articolo dedicato ai sintomi depressivi per approfondire la depressione, contattami per prendere un appuntamento.

 

Giulia Branciforti Psicologa

 

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