DISTIMIA: UNA COMPAGNA NON GRADITA

La distimia o Disturbo Depressivo Persistente si caratterizza per la presenza di sintomi depressivi lievi e persistenti. Si tratta di una condizione spesso sottovalutata e non riconosciuta in quanto, per la cronicità e la bassa intensità dei sintomi, viene confusa con un “carattere” tendenzialmente malinconico e annoiato. La distimia è invece tra i tre disturbi mentali più diffusi in Italia con una prevalenza nel corso della vita del 3,4% (studio ESEMeD). Scopri i sintomi e i rimedi per affrontarla!

I sintomi della distimia

I sintomi della distimia sono molto simili a quelli della depressione, ma più lievi e persistenti. L’umore depresso ha, nel tempo, fluttuazioni minime o assenti. Si accompagna a bassa energia, apatia, poca iniziativa. È difficile concentrarsi e prendere decisioni. Sono spesso presenti anche bassa autostima, autocritica e senso di colpa.

I sintomi depressivi cronici a volte possono essere mascherati da sintomi fisici quali disturbi del sonno e dell’appetito, cefalea, dolore cronico, facile affaticabilità. In questi casi può essere difficile individuarli inizialmente come problema di natura psicologica. La tendenza è quindi quella di contattare il medico di base ed effettuare accertamenti per escludere cause organiche. Tuttavia, nella maggior parte dei casi non vengono riscontrati problemi fisici che giustificano il malessere presentato.

Le conseguenze della distimia

I sintomi della distimia sono meno limitanti di quelli di altre condizioni psicopatologiche come la depressione maggiore o gli attacchi di panico. In genere, chi ne soffre continua quasi normalmente la sua vita e le sue attività, senza grosse compromissioni. È possibile che mantenga un buon funzionamento sul lavoro, che abbia rapporti familiari e amicali adeguati, che continui a coltivare i propri interessi personali. Tuttavia, qualcosa non va. Manca l’entusiasmo, lo spirito d’iniziativa, la passione. La vita abituale prosegue ma è faticosa e “spenta”, le giornate sono accompagnate da una nota di sofferenza e malinconia.

Per quanto sembri una condizione con cui si può convivere, è meglio non sottovalutarla. Una distimia non riconosciuta e trattata potrebbe evolvere in una grave depressione, disturbi d’ansia, pensieri e comportamenti suicidari, abuso di alcol e sostanze. Inoltre, col tempo la qualità della vita potrebbe peggiorare notevolmente e potrebbero emergere difficoltà relazionali e di funzionamento. Se è possibile avere una vita più soddisfacente perché non fare nulla per ottenerla?

Rimedi per la distimia

  1. Non pensare “Sono fatto così e non posso cambiare”. Chi ne soffre considera spesso il suo malessere parte del suo carattere e di non poter quindi fare qualcosa per risolverlo. Questo, oltre ad essere un pensiero infondato e sbagliato, è molto dannoso perché riduce la speranza e l’aspettativa di una vita migliore. Nessuno è condannato a soffrire, anche se a volte può sembrare così.
  2. Dedicati ad attività coinvolgenti e che potrebbero appassionarti, l’entusiasmo potrebbe venire col tempo.
  3. Circondati di persone che capiscono la tua difficoltà e non ti considerano “uno sempre malinconico che non ha voglia di fare niente”. L’aiuto di chi ti sta vicino è prezioso.
  4. Consulta un professionista. Si tratta di un disturbo conosciuto e studiato che può essere trattato.

La psicoterapia

Per risolvere una situazione di depressione cronica è necessario intraprendere un percorso psicologico. Persone che presentano sintomi persistenti in genere non rispondono bene al trattamento farmacologico, esso eventualmente può affiancare, in alcuni casi e in alcuni momenti, il lavoro psicoterapeutico.

Il basso livello di energia e la scarsa iniziativa possono contribuire ad abbassare la motivazione a chiedere aiuto, soprattutto se ci si aspetta che esso richieda un impegno prolungato nel tempo. È consigliabile contattare un professionista per una consulenza, sarà suo compito prendersi cura anche della difficoltà e della fatica di intraprendere un percorso.

Tipica dello spettro dei disturbi depressivi è la convinzione che i problemi non possano essere risolti; essa contamina lo Stato dell’Io Adulto e ostacola l’azione. Una prima parte del lavoro si occuperà proprio di questo: modificare questa credenza restituendo potere all’Adulto e acquisendo speranza nella possibilità di cambiamento. L’obiettivo del percorso è ridurre i vissuti negativi, recuperare l’entusiasmo e la capacità di godere delle proprie attività al fine di migliorare la qualità di vita.

Contattami per maggiori informazioni.

 

Giulia Branciforti – Psicologa

 

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