Ansia quando preoccuparsi e quando non serve

Problemi di ansia e quando preoccuparsi

Probabilmente se ti trovi su questa pagina è perché vuoi chiarire se i tuoi sintomi d’ansia sono o non sono eccessivi rispetto alla situazione che stai vivendo.

L’ansia che fa bene, quando non preoccuparsi

L’ansia è una condizione “fisiologica” dell’organismo che attiva una serie di reazioni mentali e fisiche, per lo più automatiche e involontarie. Questo affinché la persona possa reagire nel miglior modo possibile a una situazione percepita come potenzialmente pericolosa, predisponendosi all’attacco, all’evitamento o alla fuga. L’anticipazione di un pericolo è una delle funzioni fondamentali dell’ansia che la distingue dalla paura, che è invece la risposta emotiva a una minaccia imminente.
Si tratta di una risposta assolutamente normale che consente all’individuo di affrontare al meglio anche situazioni nuove e stressanti. In occasione di un esame, di un colloquio di lavoro, di un primo appuntamento o di altri eventi importanti una certa quantità d’ansia permette di ottimizzare le capacità personali e migliorare la prestazione.
Lo svolgimento di azioni quotidiane più banali come alzarsi dal letto dopo il suono della sveglia, uscire di casa in tempo per prendere il treno, terminare un lavoro noioso, richiede una piccola dose d’ansia.
Le tipologie fin qui descritte sono costruttive. Esse consentono alla persona di affrontare le situazioni imprevedibili e impegnative della vita, risolvendo i problemi, garantendo la sopravvivenza e l’adattamento dell’individuo all’ambiente.

L’Ansia che fa male, quando preoccuparsi

In alcune condizioni, l’ansia non si esaurisce al termine della situazione stressante che si è dovuta affrontare. Talvolta è eccessiva, sproporzionata rispetto ad essa, o ancora compare in assenza di una reale minaccia. In tutti questi casi l’ansia è “disfunzionale” quindi non aiuta l’individuo a fronteggiare la situazione, anzi al contrario può limitare la sua capacità di pensare ed agire adeguatamente.

Oggi sempre più le persone lamentano sintomi d’ansia. In questo mondo di fretta, fitto di impegni e scadenze, in cui “chi arriva prima meglio alloggia”, altamente competitivo, in cui più facile che qualcuno cerchi di scavalcarti invece di tenderti la mano, si vive costantemente in uno stato di allerta. Capita di essere esposti molte volte al giorno a stimoli stressanti o di pericolo. Basti pensare al pensiero delle cose “che si devono fare” e alle allarmanti notizie dei tg o che si trovano scorrendo la pagina di Fb. Si è chiamati di continuo a mantenere degli standard di comportamento, a soddisfare delle aspettative, a sottoporsi al giudizio altrui. Queste condizioni fanno si che perduri uno stato d’ansia, di attivazione, e che sia più difficile ritornare a una situazione di rilassamento.

In conclusione, l’ansia è disfunzionale quando ha conseguenze negative sulla qualità della vita e interferisce con lo svolgimento delle attività abituali.

Se ti rispecchi in questa seconda categoria di ansia, potresti aver sviluppato un Disturbo d’Ansia. Per scoprire quali sono leggi questo articolo

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